COMUNICATO STAMPA
Flessibilità e sicurezza nell’organizzazione del lavoro.
Confagricoltura Umbria: “Un’intesa importante per il mondo produttivo agricolo della provincia”.
PERUGIA – Giovedì 17 giugno è stato firmato, nella sede di Confagricoltura Umbria, l’accordo per il rinnovo del Contratto provinciale di lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti della provincia di Perugia.
Fabio Rossi, presidente di Confagricoltura Umbria – nel ringraziare la delegazione datoriale guidata dal dirigente con delega alle trattative, Rufo Ruffo, e composta dal direttore Cristiano Casagrande e dal responsabile dell’area datoriale sindacale Mario Liparoti – ha sottolineato “il senso di responsabilità che ha qualificato l’intera trattativa da parte della nostra Organizzazione, nonostante le difficoltà che, a livello generale, stanno caratterizzando l’attuale fase economica, fortemente aggravate dal fenomeno pandemico”.
“Le imprese hanno fatto la loro parte – ha proseguito Rossi – nonostante la perdurante congiuntura economica negativa. Il senso di responsabilità, sia da parte dei sindacati dei lavoratori sia da parte delle Organizzazioni datoriali, ha consentito di raggiungere un’intesa importante per il mondo produttivo agricolo della provincia di Perugia”.
Tra le novità più significative, si segnala l’ampliamento della sfera di applicazione del CCNL – che è stato esteso anche alle imprese che esercitano attività di frangitura delle olive in via esclusiva (frantoi) – e l’introduzione di una maggiore flessibilità nella distribuzione dell’orario settimanale di lavoro attraverso specifici accordi aziendali.
Riviste anche le mansioni ed i relativi profili professionali, nell’ottica di cogliere le richieste di ammodernamento provenienti dal mondo imprenditoriale, anche ai fini di un’armonizzazione tra i contratti provinciali della regione.
Molto importante, l’ulteriore slancio al sistema della bilateralità agricola, mediante l’approvazione, a latere, di un ampio progetto che sosterrà il mondo produttivo negli adempimenti legati alla prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro, mediante l’istituzione della figura del rappresentante territoriale per la sicurezza, la stipula di convenzioni con i medici del lavoro, la formazione professionale specifica.
L’aumento retributivo previsto, pari all’1,8%, sostanzialmente in linea con gli indicatori di riferimento, cerca di mediare l’esigenza di salvaguardare il potere di acquisto dei lavoratori con quella di prevedere un costo del lavoro sostenibile per l’impresa. Da sottolineare che non è stata prevista decorrenza retroattiva degli aumenti né alcuna una tantum a copertura dei 17 mesi di vacanza contrattuale.