Il MiTe ha definito i requisiti minimi dei sistemi agrivoltaici e i fattori premiali ai fini dell’accesso agli incentivi.
Al contempo, è stata avviata la consultazione sulla misura finanziata dal PNRR, il cui obiettivo è installare a regime una capacità produttiva da impianti agrivoltaici di almeno 1,04 GW.
Beneficiari e titoli necessari
Il decreto afferma che i soggetti beneficiari debbano essere imprese agricole o associazioni temporanee di imprese, che includono almeno un’impresa agricola.
Per la presentazione della domanda di accesso al contributo previsto si devono possedere i seguenti titoli:
a) titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto;
b) preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva.
Voci di finanziamento e pubblicazione bando
Come stabilito dal decreto, gli impianti dovranno rispettare dei requisiti minimi da un punto di vista:
a) impiantistico (es. potenza nominale > 300kW);
b) di esercizio (es. sul terreno oggetto dell’intervento deve essere garantita la continuità dell’attività agricola e pastorale).
L’incentivo sarà composto da:
a) un contributo in conto capitale nella misura massima del 40 per cento dei costi ammissibili;
a) una tariffa incentivante applicata alla produzione di energia elettrica netta immessa in rete.
Quest’ultimo incentivo tariffario è riconosciuto per un periodo di 20 anni, ed è calcolato in base alla differenza tra la tariffa spettante e il prezzo di mercato dell’energia elettrica di riferimento.
Il primo bando è previsto entro dicembre 2022 con un periodo di apertura di 60 giorni.
Il costo di investimento massimo ammissibile sarà pari a 1.500 €/kW e ricomprende le seguenti voci:
- realizzazione di impianti agrivoltaici avanzati (moduli fotovoltaici, inverter strutture per il montaggio dei moduli, sistemi elettromeccanici di orientamento moduli, componentistica elettrica);
- fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo;
- attrezzature per il sistema di monitoraggio previsto dalle Linee Guida CREA/GSE, ivi inclusi l’acquisto o l’acquisizione di programmi informativi funzionali alla gestione dell’impianto;
- connessione alla rete elettrica nazionale;
- opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento;
- acquisto, trasporto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software, comprese le spese per la loro installazione e messa in esercizio;
- studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari;
- progettazioni, indagini geologiche e geotecniche il cui onere è a carico del progettista per la definizione progettuale dell’opera;
- direzioni lavori, sicurezza, assistenza giornaliera e contabilità lavori;
- collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo.
Le spese di cui ai numeri da 6. a 10. sono finanziabili in misura non superiore al 10% dell’importo ammesso a finanziamento.
Per ulteriori informazioni si prega di rivolgersi a Lorenzo Gragnoli lorenzo.gragnoli@confagricolturaumbria.it