Comunicato Stampa
Necessario attivare strumenti economici per una ripresa produttiva
Quella di aprile era attesa ma è stata più forte di quanto si temesse.
Le temperature scese ampiamente sotto lo zero non hanno lasciato scampo alle viti, agli olivi, a tanti alberi da frutta in piena fioritura e alle orticole, favino e grano.
Prime segnalazioni degli agricoltori: “È da mettersi le mani nei capelli”.
Presidente Rossi: “Presto per quantificare i danni e per realtà come l’olio ci vorranno settimane per comprendere il fenomeno. L’auspicio è che la devastazione non sia totale.
Attivare procedure di ristoro e sensibilizzare gli istituti assicurativi a non aumentare i tassi”.
La richiesta, infine, è di sostenere gli agricoltori umbri affinché possano dotarsi di quegli strumenti preventivi che possono attenuare il danno da evento avverso.
PERUGIA – L’agricoltura umbra anche quest’anno è stata colpita da gelate tardive. Era attesa pure ad aprile, ma anche in Umbria è stata più forte di quanto si aspettava anche Confagricoltura. Nei giorni scorsi e soprattutto durante le prime ore del 7 aprile, le temperature sono cadute in picchiata toccando in alcune aree di valle anche i -7 gradi centigradi per parecchie ore.
Inevitabili quindi i danni da gelo a germogli e fiori degli alberi: vite, frutta, olivo ma anche a molte altre colture ortofrutticole, favino, grano. “L’entità del danno non è ancora quantificabile si dovrà aspettare ancora qualche giorno per avere dati chiari” afferma Fabio Rossi, presidente di Confagricoltura Umbria. Per alcune realtà come l’olivo, secondo Confagricoltura, ci vorranno settimane per comprendere in pieno il fenomeno e l’auspicio è quello che la devastazione non sia totale.
Per questo motivo “è necessario – spiega Rossi – attivare tutte le procedure di ristoro e incentivare le coperture assicurative, strumento che diviene sempre più indispensabile di fronte ad un clima indecifrabile e mutevole con un crescendo di eventi avversi durante tutte le stagioni”.
A tal proposito Confagricoltura chiede un’azione di tutti gli attori coinvolti volta a sensibilizzare gli istituti assicurativi a non aumentare i tassi per non disincentivare il ricorso alle assicurazioni per calamità da parte delle imprese. “Negli ultimi tempi infatti – prosegue Rossi – gli agricoltori hanno difficoltà a trovare compagnie che assicurano i danni da eventi calamitosi se non con tassi raddoppiati ed in alcuni casi anche triplicati rispetto agli anni passati”.
Anche dalla Confederazione si chiede di “attivare, con la massima urgenza gli strumenti previsti per le calamità naturali che, in un contesto economico già reso difficile dalla pandemia, potrebbero risultare insufficienti data la situazione eccezionale che si è verificata”. “Sarà, con tutta probabilità, necessario un intervento straordinario – afferma il presidente nazionale di Confagricoltura Giansanti – da parte delle Istituzioni pubbliche, senza escludere un’iniziativa in ambito europeo visto che le gelate hanno colpito altri Stati membri. In Francia, in particolare, i nostri colleghi della Fnsea – la principale organizzazione degli agricoltori – ci hanno segnalato che anche al di là delle Alpi i danni sono stati ingenti”.
“L’agricoltura è il settore produttivo più esposto alle conseguenze dei cambiamenti climatici – sottolinea ancora il presidente di Confagricoltura nazionale – e le gelate di questi giorni sono arrivate paradossalmente in un periodo di siccità che in alcune aree sta rendendo difficili le semine primaverili”.
Sempre per Confagricoltura Umbria è necessario, inoltre, che i danni vengano segnalati affinché la Regione Umbria possa effettuare una valutazione del danno e rilevare l’eventuale esistenza dei presupposti per decretare lo stato di calamità. “E’ però importante – sottolinea Rossi – sostenere gli agricoltori affinché possano dotarsi anche in Umbria di quegli strumenti preventivi che possono attenuare il danno derivato da un evento avverso: reti antigrandine, uso dei tunnel e delle coperture per le colture ortofrutticole di maggior pregio, ecc… Dotazioni costose ma che possono contribuire a contenere il danno e portare a termine almeno parte della produzione”.
Gli uffici tecnici di Confagricoltura sono inoltre attivi nell’accogliere tutti gli agricoltori che avessero necessità di un sopralluogo e di procedere alla segnalazione dei danni.
“Ci attiveremo nella interlocuzione con la Regione – afferma ancora Rossi – affinché tutti i contributi che la norma mette a disposizione siano utilizzati ed anche per sostenere con le specifiche misure del PSR gli investimenti destinabili ad interventi di prevenzione”.
Panoramica di alcune delle segnalazioni arrivate al momento
Già molte le segnalazioni degli agricoltori umbri relative alle colture letteralmente “lessate” dal freddo.
Nel Tuderte: vigneti, probabilmente olivo, alberi da frutta, favino, da valutare il grano.
A Montefalco preoccupazione per i vitigni di sangiovese, grechetto e merlot mentre sagrantino e trebbiano spoletino essendo colture tardive potrebbero non aver subito gravi danni.
Nella zona del Trasimeno, i danni al momento sembrano lievi ma bisognerà aspettare per una corretta valutazione.
Da Orvieto segnalano danni alle viti, specie nelle zone alte della collina.
Nella Media valle del Tevere, danni a viti e favino.
Nel Ternano gli agricoltori temono per gli olivi seppure, con i danni che saranno meglio valutabili tra alcune settimane. Danni evidenti subito a vigneti, favino.
Nell’Alta Umbria, danni a ortaggi, favino, vigneti, alberi da frutto e piantine tabacco.
A Guado Tadino e Gubbio, frutta, ortaggi e favino.
A Spoleto soprattutto frutteti.