Neonata associazione nazionale allevatori Frisona italiana indipendente. Confagricoltura Umbria, con il presidente di sezione Pennacchi, è tra i fondatori, insieme ai colleghi delle province di Cremona, Mantova, Treviso e Potenza. La Frisona, con 11.289 capi, rappresenta quasi il 21% della popolazione bovina umbra. Pennacchi: “La zootecnia anche in Umbria è parte essenziale del settore agricolo. Cerchiamo il protagonismo degli allevatori e di creare un sistema moderno, efficiente, proiettato nel futuro”.
Una vera e propria “rivoluzione” nel comparto zootecnico, per un sistema-allevatori moderno, efficiente, proiettato nel futuro, pensato per tutti e per raccogliere le istanze degli operatori. Si chiama Fris.Ital.I, neonata Associazione Nazionale Allevatori Frisona Italiana Indipendente.
Anche l’Umbria è dentro la partita, con la presenza tra i soci fondatori del presidente della Sezione zootecnia di Confagricoltura Umbria, insieme ai colleghi delle province di Cremona, Mantova, Treviso e Potenza. A rappresentare l’associazione umbra degli agricoltori c’è quindi Matteo Pennacchi: “Ci siamo – spiega – perché la zootecnia è una parte essenziale del settore agricolo in termini economici, ambientali, di corretta e piena gestione del territorio rurale”. La Frisona (latte), con 11.289 capi, rappresenta quasi il 21% della popolazione bovina umbra.
La nuova associazione costituita al servizio del comparto è composta da cinque soci fondatori, importanti allevatori di tutta Italia: insieme a Pennacchi (Perugia) quindi, ci sono la presidente Elisabetta Quaini (Cremona), Alberto Cortesi (Mantova), Fabio Curto (Treviso) e Marcello Di Ciommo (Potenza).
Pur essendo nata in seno a Confagricoltura, l’associazione nazionale di razza tiene molto alla qualifica di “indipendente” e ribadisce di essere aperta a tutti. “L’esigenza primaria – afferma ancora il consigliere Pennacchi – è quella di cercare un rinnovato protagonismo degli allevatori imprenditori per riprendere in mano le redini delle decisioni che li riguardano”.
Tra le novità di Fris.Ital.I c’è anche un diverso meccanismo di rappresentanza: il “peso” dei soci non risponde al criterio “una testa un voto”, ma al numero di capi di bestiame posseduti da ciascuno e quindi da quanto l’allevatore contribuisce economicamente.
Unitamente a Fris.Ital.I è nata Synergy, associazione che ha lo scopo di fornire, grazie a professionisti estremamente qualificati che con essa collaborano, quei servizi moderni, economicamente vantaggiosi e tecnologicamente avanzati che da tempo gli allevatori richiedono.