Assegnazione gasolio agricolo: in atto un apparente “sciopero bianco”
Appello di Confagricoltura: intervenga la Regione
Senza elencare i moltissimi disagi derivanti dagli inaccettabili ritardi dei pagamenti AGEA, le imprese agricole oggi si trovano a compiere un percorso ad ostacoli anche per avere l’assegnazione del carburante agricolo ad accisa agevolata, sul quale l’ennesima scure della finanziaria ha operato pesanti tagli.
Nel 2014 gli agricoltori umbri hanno testato l’introduzione di una procedura informatizzata per ricevere le assegnazioni. Tutte le problematiche emerse in questa fase, sono state evidenziate da Confagricoltura Umbria ai soggetti preposti, nel corso del tempo anche suggerendo proposte di soluzioni, che da febbraio 2015 stanno trovando alcune risposte, assestando e cercando di semplificare quello che rischiava di divenire un mostro burocratico. Tra queste la possibilità di avere un anticipo del 50% dell’assegnazione annuale spettante all’azienda. Inspiegabilmente e metodicamente gli uffici degli ex Servizi Agricoli Territoriali, facenti capo alle disciolte Comunità Montane, che sul territorio si occupano delle istruttorie e della validazione dell’assegnazione di carburante stanno usufruendo, cosa mai fatta prima se non in casi particolari, di tutti i 30 giorni che la procedura amministrativa prevede.
Sono cominciate da qualche settimana le lavorazioni primaverili ed è questo il momento in cui le imprese agricole ed i terzisti hanno bisogno di carburante per eseguirle. I ritardi nell’assegnazione, assolutamente ingiustificati e “scientificamente” praticati, li costringono a ritardare le lavorazioni, con grave danno alla produttività, oppure ad approvvigionarsi di carburante a prezzo ordinario con un ulteriore innalzamento dei costi di produzione. È a tutti noto che l’agricoltura è un attività che ha a che fare con il ciclo biologico di animali e piante ed ha un decorso stagionale ed i primi a saperlo dovrebbero essere coloro i quali operano nei Servizi Agricoli Territoriali.
Chi si farà carico dei danni per questo disservizio? Devono forse pagare gli agricoltori le conseguenze di situazioni critiche che non hanno a che fare con loro?
Se fosse uno “sciopero bianco”, sarebbe una maniera irresponsabile ed incivile di portare avanti le proprie rivendicazioni.
Confagricoltura Umbria chiede a chi ne ha la potestà di intervenire per risolvere il problema in tempi rapidi.